cucinare in massima sicurezza/Kochen auf höchstem Sicherheitsniveau

Talk: 3 aprile ore 20.00 

(con: Matteo Guidi, Aldo Mazza, Markus Lobis, Nicolò Degiorgis, Martina Dandolo)
Mostra: 3 – 20 aprile 2014

Dal 3 al 20 aprile 2014 approda al club Est-Ovest “Cucinare in massima sicurezza”, un progetto di Matteo Guidi, artista che attraverso la tematica del cibo ci accompagna nella realtà delle carceri italiane a rintracciare una dimensione umana tra costrizioni, limitazioni e impossibilità.

Il progetto è partito come esperienza e si è tradotto in un libro, edito da Stampa Alternativa, e in una mostra di disegni realizzati dal detenuto Mario Trudu del Carcere di Spoleto.

Oggetti semplici, che acquistano nuovo valore: un manico di scopa diventa un matterello, i lacci delle scarpe legano la pancetta arrotolata per la stagionatura, il televisore facilita la lievitazione del pane o della pizza, l’armadietto o lo sgabello sono trasformati in un buon forno. Nella cornice della cucina il libro e la mostra rileggono le difficoltà della vita da reclusi, ma anche le capacità e l’impegno spesi per migliorare la scoraggiante esperienza della detenzione, se non altrove, almeno a tavola.

Talk

La mostra, tuttavia, vuole essere principalmente un pretesto per avviare una discussione sull’esperienza della vita in carcere, troppo spesso ignorata dall’opinione pubblica.
Per questo Est-Ovest, in stretta collaborazione con Matteo Guidi, inaugurerà l’esposizione il 3 aprile alle ore 20.00 con un talk che avrà come ospiti:

Markus Lobis, curatore degli incontri di dibattito “Zigori Clubabend” all’Est-Ovest ed esperto di comunicazione sociale;

Aldo Mazza, direttore della casa editrice e centro di formazione linguistica Alpha Beta di Merano, che si è a lungo occupato di organizzazione di corsi formativi all’interno degli istituti di detenzione;

Nicolò Degiorgis, fotografo bolzanino che in carcere ha curato un progetto fotografico;

Martina Dandolo, designer meranese che ha curato diversi progetti di critical design e coordinatrice per la realizzazione di “Cucinare in massima sicurezza” a Merano;

Matteo Guidi,  curatore del progetto e del libro, artista con una formazione in comunicazione visiva ed etno-antropologia che focalizza la sua ricerca sulle azioni pratiche quotidiane osservate in situazioni di forzata esclusione sociale e in ambienti caratterizzati da alti livelli di controllo sulla persona.

Il libro “Cucinare in massima sicurezza”, ideato e scritto con persone detenute nelle sezioni di Alta Sicurezza delle carceri italiane, e i disegni che illustrano ricette e utensili, spiegano i metodi usati nelle celle per cucinare con le poche risorse disponibili. In ogni ricetta, prima ancora della lista degli ingredienti, c’è quella degli strumenti per realizzarla. Gli utensili da cucina, che nei ricettari sono solitamente omessi, diventano qui il filo conduttore dell’intero lavoro, dove si descrive sia la loro costruzione che l’utilizzo.

Il libro è stato concepito nel 2009 con un gruppo di persone detenute nella sezione di Alta Sicurezza della Casa di Reclusione di Spoleto e sviluppato nel corso di tre anni coinvolgendo persone detenute anche in altre carceri di massima sicurezza d’Italia.

La mostra raccoglie le tavole originali messe insieme da Gino Gianuizzi, curatore indipendente da sempre impegnato in progetti che indagano la questione dell’arte nel contesto pubblico e nasce dalla volontà di presentare il libro anche fuori dal circuito delle librerie per dare visibilità alle doti nascoste dalle mura delle carceri.

I disegni del libro in mostra, sono realizzati a penna a sfera nera su carta da Mario Trudu, persona detenuta nella Casa di Reclusione di Spoleto. Mario Trudu, nato nel 1950 in Sardegna, prima della sua carcerazione era allevatore. Arrestato nel 1979, è detenuto da quasi 32 anni, interrotti da 10 mesi di latitanza. Oggi si trova nella sezione di Alta Sorveglianza del carcere di Spoleto.

L’esposizione nel corso del 2013 ha toccato 8 città italiane: Trieste, Milano, Firenze, Torino, Roma, Napoli, Rovereto e Venezia.

La mostra sarà ospitata dal Centro per la Cultura e la Comunicazione Est Ovest dal 3 al 20 aprile e sarà visibile nei regolari orari di apertura del club (Mer-Sab: 18.00 – 01:00).

Matteo Guidi

È un artista con una formazione in etno-antropologia che focalizza la sua ricerca su azioni pratiche ordinarie osservate in ambienti che sono caratterizzati da alti livelli di controllo sulla persona (es. carceri di alta sorveglianza sicurezza, fabbriche e, più recentemente, campi profughi) pertanto considerati marginali o eccezionali, ma che in realtà, anticipano scenari più comuni. Il suo lavoro è mosso da un interesse ad indagare come gli individui o i gruppi di individui gestiscono i propri movimenti nella vita quotidiana che si svolge in sistemi sociali fortemente definiti che tendono invece a spersonalizzarli. La riflessione ricade quindi sui metodi, imprevedibili, di una resistenza quotidiana commista ad una certa dose di semplicità e ingenuità; l’attenzione di Guidi si concentra su contesti marginali o eccezionali ma che di fatto sono prologo di scenari molto più diffusi.

Info: http://www.cookinginmaximumsecurity.com/

*****

Gesprächsrunde: 3. April 2014, 20:00 Uhr
mit: Matteo Guidi, Aldo Mazza, Markus Lobis, Nicolò Degiorgis
Ausstellung: 3. – 20. April 2014

Vom 3. Bis 20. April 2014 wird im ost west club die Ausstellung “Cucinare in massima sicurezza / Kochen auf höchstem Sicherheitsniveau” gezeigt. Bei diesem Projekt des Künstlers Matteo Guidi gelingt eine Annäherung an den Gefängnisalltag in italienischen Haftanstalten anhand des Themas Essen. In Zusammenarbeit mit Gefängnisinsassen entstanden ein Buch und eine Ausstellung mit Zeichnungen des Häftlings Mario Trudu, der im Gefängnis Spoleto einsitzt.

Einfache Gegenstände gelangen zu neuem Wert: ein Besenstil wird zum Nudelholz, Schnürsenkel umschlingen Bauchspeck, ein Fernapparat lässt die Hefe im Brot- oder Pizzateig schneller aufgehen, ein kleiner Schrank oder ein Hocker verwandeln sich in einen Backofen… Anhand dieser improvisierten Küchengeräte und -utensilien lässt sich das schwierige und entmutigende Gefängnisleben erahnen, man erkennt aber auch den Erfindungsgeist und die Eigeninitiative, Möglichkeiten den tristen Alltag aufzuwerten.

Gesprächsrunde

Die Ausstellung will Anstoß geben, sich mit den Lebensbedingungen in Haftanstalten auseinanderzusetzen – eine Thematik die von der Öffentlichkeit völlig ignoriert wird. Aus diesem Grund organisiert der ost west club, in Zusammenarbeit mit Matteo Guidi, eine Gesprächsrunde im Rahmen der Vernissage am 3. April, ab 20 Uhr. Daran nehmen teil:

Markus Lobis, Organisator und Moderator der “Zigori Clubabend” im ost west club und Experte für Sozialkommunikation.

Aldo Mazza, Direktor des Verlags und des Spracheninstituts Alpha Beta, der zahlreiche Sprachkurse für Gefängnisinsassen im Gefängnis von Bozen organisiert hat.

Nicolò Degiorgis, Fotograf aus Bozen, er betreute ein Fotografie Projekt in einer Haftanstalt.

Martina Dandolo, Designerin aus Meran, sie betreute zahlreiche critical-design-Projekte. Koordinatorin der Projektvorstellung “Cucinare in massima sicurezza / Kochen auf höchstem Sicherheitsniveau” in  Meran.

Matteo Guidi, Kurator des Projektes und des Buches, Künstler mit Ausbildung in den Bereichen visuellen Kommunikation und Ethno-Anthropologie, der seine Aufmerksamkeit auf Verhaltens- und Ausdrucksweisen in abgegrenzten Räumen richtet, die gekennzeichnet sind von starken Kontrollmechanismen, wie dies u.a. in Gefängnissen, Fabriken und Flüchtlingslagern der Fall ist.

Zum Buch – Zur Ausstellung

Das Buch wurde gemeinsam mit Häftlingen, die in italienischen Gefängnissen im Hochsicherheitstrakt leben, konzipiert und geschrieben. Die Zeichnungen von Rezepten und Utensilien veranschaulichen die Methoden welche in den Zellen angewandt werden, um mit kargen Mitteln zu kochen. Bei jedem Rezept findet sich – noch vor der Zutatenliste – eine Liste mit den benötigten Gegenständen. Diese Koch-Gegenstände – in gewöhnlichen Kochbüchern nicht einmal erwähnt – sind hier das Leitmotiv. Beschrieben werden ihre Bauweise und ihr Verwendungszweck. Einfache, alltägliche Gegenstände, die neuen Wert gewinnen: ein Besenstil wird zum Nudelholz, Schuhschnüre werden um Bauchspeck gewickelt, ein Fernsehgerät fördert das Aufgehen der Hefe beim Brot- oder Pizzabacken, ein Schrank oder ein Hocker werden zum Backofen umfunktioniert…

Am Beispiel des Kochens zeigen Buch und Ausstellung die Schwierigkeiten eines Lebens hinter Gittern, aber auch die Fähigkeiten und der Einsatz der Betroffenen, um die entmutigende Erfahrung der Haft zu verbessern und sei es beim Essen.

2009 wurde das Buch mit einer Gruppe von Häftlingen des Hochsicherheitstraktes der “Casa di Reclusione di Spoleto” konzipiert, im Laufe von drei Jahren wurden weitere Insassen von Hochsicherheitsgefängnissen mit einbezogen.

Die Zeichnungen wurden von Mario Trudu mit schwarzem Kugelschreiber auf Papier verwirklicht. Er ist Häftling in der „Casa di Reclusione” von Spoleto. Mario Trudu, 1950 in Sardinien geboren, war vor seiner Inhaftierung Viehzüchter. Verhaftet 1979, lebt er seit über 30 Jahren im Gefängnis. Die Originalzeichnungen wurden zusammengestellt vom Kurator Gino Gianuizzi.

In Italien war die Ausstellung 2013 in acht Städten zu sehen: Triest, Mailand, Florenz, Turin, Rom, Neapel, Rovereto, Venedig.
Vom 3. Bis 20. April 2014 gastiert “Cucinare in massima sicurezza / Kochen auf höchstem Sicherheitsniveau” im Kultur- und Kommunikationszentrum ost west club.

Öffnungszeiten: Mittwoch bis Samstag: 18 bis 01:00 Uhr.

Matteo Guidi

Künstler mit ethno-anthropologischer Ausbildung, der seine Aufmerksamkeit auf Verhaltens- und Ausdrucksweisen in abgegrenzten Räumen richtet, die gekennzeichnet sind von starken Kontrollmechanismen, wie dies u. a. in Gefängnissen, Fabriken und Flüchtlingslagern der Fall ist.

Info: http://www.cookinginmaximumsecurity.com/