Moscaburro (CD-Presentation) in concert – support: Yomer
Cari soci, per venerdi 15 febbraio e dopo quasi quattro anni vi annunciamo il ritorno di un gruppo molto conosciuto nella nostra provincia. Tornano i MOSCABURRO di Bolzano al vostro club preferito. Come support suoneranno per la prima volta sul nostro palco i YOMER.
Moscaburro sono la creatura di Simone Gelmini, Arianna Merlino e Michela Campaner, un progetto musicale metamorfico, ricco di contaminazioni, che fonde sonorità acustiche e folk ad un rock fresco e minimale.
Attiva dal 2006 la band ha arricchito negli anni il suo repertorio di brani originali e nel giugno 2011, grazie al brano October Rain i Moscaburro vincono il premio come miglior gruppo locale nel contest Upload, da cui nascerà il primo disco Bread-and-butter-flies, perfetto compendio delle raffinate sonorità acustiche, e delle atmosfere sognanti ed evocative che hanno caratterizzato i primi anni della loro attività. Gli ultimi anni hanno visto la band impegnata su molti palchi locali e nazionali, come il MEI di Faenza, il Vintage Festival e l’Eco Urban Festival di Verona, il Museo Pecci di Prato e molti altri. Attualmente la formazione, sempre incentrata sul trio Gelmini, Merlino e Campaner, è arricchita dalle chitarre elettriche di Michele Baldo, il basso di Michele Conci e batteria e percussioni di Fabio Sforza, coi quali i Moscaburro stanno lavorando al loro prossimo disco, che uscirà per Riff Records con data da definire. L’ultima conquista dei Moscaburro è il primo premio del concorso Musica da Bere, contest a cui hanno partecipato più di 260 band da tutta Italia.
Moscaburro sono:
Simone Gelmini,
Arianna Merlino,
Michela Campaner
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Yomer é il progetto solista di Matteo Jamunno, detto anche Yomo, cantante e frontman dei The Little White Bunny. Emigrato all’estero dal 2013, dopo anni di solitudine e tranquillità viennese decide di trasformare la propria produzione letteraria (il suo blog yomersapiens.tumblr.com fu tra i 10 blog consigliati sulla piattaforma e vanta 120mila seguaci di cui almeno il 90% sono dei bot porno ma va bene lo stesso, l’importante è fare numero oggigiorno) in testi per canzoni. Esplorare quello che prima veniva camuffato sotto urla in inglese, in parole scandite in italiano. Si avvicina al concetto cantautorale. Compone malamente con la chitarra. Compra una tastiera da attaccare ad un computer ed impara a creare musica elettronica. Ammorba tutti con le sue canzoni di base tristi ma con una marcia in più perché alla fine ci ride sopra. Inizia a fare concerti ma non basta, il midi non è sufficiente. Finalmente incontra Fabio Sforza (Slowtorch), che diventa produttore artistico nonché batterista, il quale lo direziona verso la sapiente creatività di Dario Mongelli (Ferbegy?). I tre insieme riescono a creare una base musicale importante tanto quanto i testi e finalmente il progetto prende vita. Nel corso del 2018 vengono effettuate numerose prove di concerti. C’è il set solista dove YOMER si esibisce da solo tramite un supporto elettronico, sia esso un computer o un cellulare. C’è la band, un power trio con chitarra e batteria e basi elettroniche. Infine c’è il più discorsivo e appena collaudato set acustico, dal sapore più intimo e pulito ma non come un sapone. (Si questo è il livello di alcune battute fatte live, in spettacoli che tendono ad essere un misto tra concerti e stand up comedy). Nonostante l’apparente spocchia, YOMER si scrive grande perché gli serve per credere di più in se stesso. La canzoni spaziano tra il cinismo più euforico fino ad uno stato di totale autocommiserazione ironica. Si parla di coinquilini frigoriferi, guarire dal vegetarianismo, perdere i capelli ma non i cattivi pensieri, imparare il congiuntivo, ricordarsi di dimenticare. accettare se stessi anche quando si è stronzi, conquistare le giovani generazioni tramite il Nintendo, non capire i cani, perché Netflix è la causa del ritorno al fascismo (non diretta scatenante ma sicuramente complice). Il tutto sempre ridendoci sopra fino a piangere, dimenticandosi cosa diavolo c’era da ridere. Nel 2019 si vedrà l’uscita di Pene, titolo del progetto e album. Sta all’ascoltatore scegliere cosa comprendere da Pene. Che Pene YOMER intende. Il primo singolo estratto è “L’immutabilità dell’essere stronzo”, biglietto da visita ufficiale del cantante, poi seguiranno tutti gli altri in una cascata di canzoni e video e parole e tutto quello che concerne il bizzarro universo di una mente complicata tendente al depressivo comico più oscuro e colorato.
Yomer sono:
YOMER – Voce
Dario Mongelli – Chitarra Ottomana
Fabio Sforza – Batteria Cincotti
Moscaburro (CD-Presentation) in concert – support: Yomer – Venerdi, 15 febbraio, ore 21
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