teatro: senza pudore (di Michele Casetta)

Gruppo Teatrale Nova di Merano-Sinigo, affronta il delicatissimo tema della tratta infantile collegato a quello della pedofilia. Un testo parlato, in italiano, piuttosto forte ed esplicito.

Gli elementi della storia sono: una bambina di tredici anni, albanese e schiava in Italia, il racket della prostituzione, i clienti rintracciabili dai numeri lasciati sul cellulare. La storia purtroppo assomiglia ad altre cento, mille storie. Kristina, bambina albanese di soli tredici anni, viene venduta dal padre al racket della prostituzione e condotta nella terra, o meglio, nel paradiso della schiavitù, dove la vendita del suo corpo frutterà al suo padrone un mucchio di denaro. Un cellulare ed una malattia saranno la sua salvezza in questo paese che purtroppo si chiama Italia.

Questa storia trae origine da un articolo giornalistico apparso nel Gazzettino ed è già stata rappresentata svariate volte. Il Premio Nobel Dario Fo, nel corso di alcuni spettacoli in quel di Mestre, ha pubblicamente rivolto i complimenti, suoi e di Franca Rame, a questo lavoro. Il loro assistente regista (brasiliano) ha tradotto e realizzato “senza pudore“ nelle favelas, adattandolo a quella situazione ambientale.

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